Lo Stato deve distribuire la ricchezza che si produce per assicurarne a tutti una quantità sufficiente oppure deve produrre servizi per garantire a tutti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali?
La decisione della Finlandia di sospendere la sperimentazione del reddito universale non cancella la necessità di continuare a riflettere su ciò che lo Stato deve fare per difendere i cittadini dalla precarietà e dall’insicurezza. E proprio su questo tema in Europa si è aperto un dibattito: ‘Ubi’ o ‘Ubs’? Dove Ubi sta per universal basic income e Ubs per universal basic services.Due proposte con molti punti in comune che però rivelano anche concezioni molto diverse sul ruolo dello Stato. Due diverse visioni che potremmo riassumere nei quesiti: distribuire o produrre? In altre parole, lo Stato – o, meglio, la comunità – deve limitarsi a fare da collettore e distributore della ricchezza che si produce nel mercato per assicurare a tutti una quantità minima di soldi, o deve produrre servizi per garantire a tutti il soddisfacimento concreto dei bisogni fondamentali?
L’erogazione di sussidi da parte dello Stato non è una novità, ma il reddito di base è una cosa diversa dall’indennità di disoccupazione, dal reddito minimo d’inclusione e dallo stesso reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 stelle, tutte forme di intervento che hanno come obiettivo il sostegno a particolari situazioni di bisogno. Il reddito di base è universale e incondizionato: è un assegno dello stesso importo staccato a favore di tutti, vita natural durante, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla situazione occupazionale e perfino dalla ricchezza. E se stride col principio ……(continua)