L’aggressione militare contro la Libia da parte della Nato, cominciata nel marzo del 2011, si è trasformata, dopo l’assassinio di Gheddafi il 20 ottobre dello stesso anno, in una vera e propria guerra civile tra i vari clan libici.
Ad oggi non vi sono forze straniere che occupano direttamente e illegalmente territori di questo paese. Questo diversamente da quanto avviene in Siria, ove sono presenti i turchi – che il 9 ottobre hanno invaso il nord est di questo paese per fare la guerra ai curdi – e gli statunitensi senza il consenso del governo di questo paese, o nello Yemen, dove l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti occupano di fatto il sud del paese e conducono una guerra spietata contro la sua parte nord.
Tuttavia, le fazioni in guerra nel paese nordafricano dispongono del sostegno militare e diplomatico di vari paesi, i quali mirano tutti ad assicurarsi una fetta della sostanziosa torta libica – i cui ingredienti sono le abbondanti materie prime e la strategica posizione geografica – una volta terminato il conflitto.
Gli introiti derivanti dal petrolio e dal gas costituiscono la principale voce del Pil libico. Più del 90% delle esportazioni sono legate agli idrocarburi. Inoltre, vi è un’altra risorsa importante che fa gola alle multinazionali: l’acqua. La Libia dispone di immense riserve di acqua potabile nel sud (a Morzouk e ….