07/12/2017 È meglio dire: «Non lasciarmi cadere nella tentazione». Jorge Mario Bergoglio sollecita una nuova traduzione. Come avvenuto in Francia dal 3 dicembre scorso. E come in realtà già fatto dalla nuova versione della Bibbia della Cei, dal 2008 (un’innovazione non ancora recepita nella Messa).
Così com’è non va. Occorre una nuova traduzione. Più aderente alla lettera e allo spirito dell’insegnamento di Gesù. Recitando il “Padre nostro” gli italiani oggi dicono: «Non ci indurre in tentazione». Questa, però, osserva papa Francesco, «non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice “non lasciarmi cadere nella tentazione”, sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto, un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito”. Lo afferma Jorge Mario Bergoglio nella settima puntata del programma “Padre nostro”, condotto da don Marco Pozza, andato in onda su Tv2000 il 6 dicembre.«Quello che ti induce in tentazione – precisa ancora il Pontefice – è Satana, quello è l’ufficio di Satana». Continua a leggere l’artcolo dal sito della Famiglia Cristiana