Che i social possano influenzare la scena politica, l’abbiamo imparato da anni. Almeno dalla primavera 2018 quando scoppiò il caso Cambridge Analytica e si scoprì che la società aveva in parte inquinato le elezioni presidenziali statunitensi del 2016, utilizzando i dati di milioni di utenti di Facebook per creare pubblicità politiche mirate e influenzare le opinioni degli elettori. Cambridge Analytica non esiste più ma il problema è se possibile peggiorato con l’esplosione dell’intelligenza artificiale che può produrre migliaia di contenuti falsi a costi sempre più bassi. Per questo le principali società digitali
stanno pianificando di firmare un accordo che le impegna a sviluppare tecnologia per identificare, etichettare e controllare contenuti generati dall’intelligenza artificiale che mirano a ingannare gli elettori in vista delle elezioni che si terranno quest’anno in diversi paesi. Quella che sembrerebbe una buona notizia, non lo è fino in fondo. Come ha scoperto il Washington Post,….