In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi
discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era
cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era
Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide,
Gesù, abbi pietà di me!» Molti lo rimproveravano perché
tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi
pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!».
Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo
mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia
per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua
fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. Parola del Signore.
Commento al Vangelo
Il protagonista del brano del Vangelo di Marco è proprio una persona che si sente senza speranza: Bartimeo sembra
irrimediabilmente perso, rischia addirittura di non riuscire a incontrare Gesù. (…) Proprio quando siamo senza
speranza, quando ci sentiamo persi, non possiamo fare altro che tirare fuori le nostre ultime risorse, quelle che forse
non sapevamo neppure di avere. Bartimeo è un mendicante: ha imparato a chiedere. Ma questa volta non si limita a
chiedere, grida. Anche se dà fastidio, anche se gli dicono di smettere, Bartimeo non rinuncia a mettere davanti a Dio
il suo desiderio. E Gesù si ferma: perché nessun grido rimane inascoltato davanti a Dio (cf Es 3,7). Bartimeo non è
più solo e non si sente più irrimediabilmente perso. In un certo senso è già in questo momento che avviene la sua
guarigione: «Coraggio! Alzati, ti chiama» (Mc 10,49), Gesù ti chiama ad alzarti da quelle situazioni di morte che hai
considerato definitive e senza speranza. Ma, per mettersi in piedi, Bartimeo deve gettare via il mantello. Proprio quello
che sembrava la sua sicurezza, proprio ciò che sembrava proteggerlo, va buttato via per potersi rialzare.(…) La risposta
di Bartimeo è molto profonda: il verbo usato da Marco (anablepein) può essere tradotto vedere di nuovo, ma anche guardare
in alto. Forse Bartimeo vuole mettere insieme questi due significati, non si tratta solo di tornare a vedere, ma anche di
guardare in alto, cioè di rialzare la testa. Bartimeo vuole ritrovare la sua dignità. Quando infatti ci sentiamo senza
speranza, persi, schiacciati, perdiamo anche la fiducia nel valore di noi stessi. C’è sempre qualcuno che cerca di toglierci
la dignità. Dio ce la restituisce! (G. Piccolo)