In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Bruciano, Signore, queste tue parole. Bruciano dentro. Vorrei tapparmi gli orecchi e non sentirle perché risvegliano istantaneamente in me volti precisi e ricordi feriti che sanno ancora di umiliazione, di offesa, di male ricevuto gratuitamente, di tradimento…e c’è dolore profondo.
Amare, pregare, fare del bene a chi mi ha maltrattato con le sue parole, con i suoi gesti, con la sua assenza, con la sua arroganza? Come si fa? È difficile!
Eppure tu, o mio Signore, hai fatto questo dalla croce: a chi ti inchiodava hai detto “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”…a chi per una vita intera, come il ladrone pentito, ti aveva tradito e aveva fatto del male ai fratelli hai detto “oggi sarai con me in paradiso”…a Pietro che ti ha rinnegato hai chiesto “mi ami?” affidandogli la guida della Chiesa nei secoli…hai cercato, da Risorto, per donare loro la pace e lo Spirito Santo, gli altri discepoli che erano scappati lasciandoti nel momento più tragico della tua vita. Così Tu fai con me, ancora oggi, quando mi perdoni sempre per i i miei tanti tradimenti e per le ferite che procuro ai miei fratelli e alle mie sorelle con le mie parole, con i miei giudizi, con gli atteggiamenti.
Gesù, mio Signore, ho bisogno del tuo cuore crocifisso perché il mio si ferma solo ad ascoltare il dolore che mi hanno procurato, si pietrifica e non penso che con il male fatto a me stanno indurendo il loro animo e perdendo la vita eterna. Ho bisogno delle tue parole e dei tuoi pensieri crocifissi capaci di continua fiducia verso l’altro, di nuovi ricominciamenti perché le mie parole e i miei giudizi rischiano di fissare per sempre l’identità di “nemico” a questi miei fratelli e sorelle. Ho bisogno Gesù del tuo Spirito crocifisso per rispondere al male con la forza del perdono e per non continuare a aggiungere un mio anello sulla catena mortale del male che affligge la nostra umanità.