“Alle forze contrarie, mai piegarsi”. Questi versi di Goethe, che per suo padre erano diventati un motto, sono state un mantra anche per Sophie e suo fratello Hans. Robert Scholl, sindaco di un paesino della Svevia, nella Germania meridionale, era uomo di larghe vedute e idee liberali, motivo per cui aveva anche perso il posto di primo cittadino. Ai giovani figli che sognavano un futuro radioso e subivano il fascino delle camicie brune nazionalsocialiste aveva consigliato di non farsi incantare dal Fuhrer e i suoi gerarchi che considerava “lupi, bestie feroci e criminali”.
Non stupisce perciò che, dopo una prima entusiasta adesione dei ragazzi Scholl alle organizzazioni giovanili naziste che puntavano su sport, natura e amor di patria, Hans e Sophie ormai studenti universitari comprendessero il volto violento e repressivo del regime hitleriano, maturando un cosciente e convinto dissenso. A Monaco anche Sophie entra a far parte dell’organizzazione clandestina “Rosa Bianca” fondata dal fratello insieme con altri studenti universitari, con l’idea di partecipare attraverso una resistenza attiva alla demolizione della dittatura nazista. I due sanno cosa rischiano a distribuire volantini anti Fuhrer che invitano i tedeschi a ribellarsi al regime, ma non si tirano indietro, anzi, agiscono con entusiasmo e coraggio sperando in una reazione e insurrezione popolare……..