Emergenza Ucraina – come aiutare

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Scarica il dossier che Caritas Italiana ha pubblicato, intitolato “Ucraina – La follia della guerra”. Il documento spiega il contesto in cui la guerra è nata, le azioni messe in campo da Caritas e il modo in cui Caritas Italiana e le Caritas diocesane stanno sostenendo le popolazioni colpite. Clicca qui.


IL CONTESTO

In Ucraina ormai già da otto anni è in corso una guerra tra il governo centrale e forze secessioniste filo-russe. Le regioni interessate sono quelle della Crimea, nella parte meridionale del paese, e quelle di Donetsk e Lugansk (Donbass), nella parte orientale del paese, la cui maggioranza della popolazione è nativa di lingua russa.

Dopo le proteste popolari scoppiate nel 2013 che si sono concluse con gli scontri di Piazza Maidan, nel 2014 scoppia il conflitto armato tra le forze governative e gli indipendentisti filo-russi. Ne segue l’annessione da parte della Russia della penisola ucraina della Crimea e la dichiarazione d’indipendenza delle regioni di Donetsk e Lugansk, con il nome di Repubblica Popolare di Lugansk e Repubblica Popolare di Donetsk.

Gli Accordi di Pace di Minsk del 2015 avrebbero dovuto portare la pace in questi territori, ma la tensione e gli scontri non si sono mai ridotti. Lo scorso 21 febbraio, la Russia ha riconosciuto formalmente l’indipendenza delle due Repubbliche ed ha iniziato a dispiegare apertamente le sue forze nella regione, segnando la fine definitiva degli gli Accordi di Pace di Minsk.

Alcuni numeri che descrivono l’effetto della guerra in Ucraina dal 2014 ad oggi:

5,2 milioni di cittadini interessati dal conflitto

3,5 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria

Il 55% delle persone bisognose di assistenza umanitaria è composto da donne, il 16% da bambini, il 13% da persone con disabilità

Più di 14.000 cittadini dell’Ucraina orientale sono morti nella zona dei combattimenti; il numero include 4.000 civili disarmati, tra cui 152 bambini

2 milioni di persone sono esposte al pericolo delle mine e dei residui esplosivi (l’Ucraina è al quinto posto al mondo per numero di vittime civili causate da mine terrestri e al terzo posto per incidenti causati da mine antiuomo)

Più di 1,5 milioni di sfollati interni

In questo scenario, la pandemia ha rappresentato un onere aggiuntivo per il sistema sanitario nazionale, indebolito dall’impatto di anni di conflitto armato: sono più di 5 milioni i casi registrati di COVID-19 nel paese dall’inizio della pandemia, più di 112.000 i decessi.

 

LA SITUAZIONE DEI PROFUGHI

La guerra in Ucraina, come prevedibile, ha scatenato anche un’altra emergenza: quella dei profughi, migliaia di persone in fuga dal conflitto. Secondo Unhcr dopo i primi giorni di guerra sono centinaia di migliaia di persone gli sfollati interne ucraini e altrettanti coloro che sono fuggiti oltre confine, spostandosi nei Paesi limitrofi come Polonia, Romania, Moldavia, Ungheria, Slovacchia e alcuni addirittura in Russia. Secondo quanto riferito dall’ONU, potrebbero essere tra i 4 e i 5 milioni i profughi che proveranno a lasciare l’Ucraina.

Ad abbandonare l’Ucraina in queste ore di conflitto sono soprattutto le famiglie residenti nelle zone non distanti dal confine. I media riferiscono che, in molti casi, gli uomini accompagnano alla frontiera moglie e figli per poi tornare indietro a combattere contro l’esercito russo.

POLONIA: ha istituito 9 punti di accoglienza per gli ucraini che attraversano il confine dove possono ricevere cibo, assistenza medica e informazioni. Migliaia di persone sono arrivate in auto al valico di frontiera di Medyka provenienti da tutto il Paese per raccogliere persone e parenti che stanno arrivando dall’Ucraina. Lunghe code di automobili sono state segnalate anche a circa 20 chilometri dal confine polacco nel distretto di Mostyska. Numerose le persone che camminano accanto ai veicoli fermi portando a mano le valigie. Più di 1.000 ucraini sono arrivati in treno nella città polacca di Przemysl, secondo quanto riferito dai responsabili della città; molti di loro hanno pernottato nella stazione ferroviaria su lettini da campeggio poiché gli hotel sono al completo.

SLOVACCHIA: il governo ha dichiarato di essere in una “situazione straordinaria“, a causa dell’afflusso di profughi dall’Ucraina. Solo nelle ultime 24 ore sono arrivate oltre 10mila persone dall’Ucraina. C’è un’attesa da 8 a 10 ore ai valichi di frontiera.

UNGHERIA: il flusso di persone dall’Ucraina è continuo in 5 valichi di frontiere e che le auto sono in coda per almeno 3-5 chilometri sul lato ucraino.

ROMANIA: al valico di frontiera di Porubne-Siret, si è formata una coda lunga 15 chilometri, così il ministero degli Esteri di Bucarest ha invitato la popolazione a dirigersi anche verso altri valichi. Numerosi cittadini ucraini arrivano a piedi al confine e sono accolti dalla popolazione con pasti caldi. Per ora il Governo si è offerto di ospitare 5.000 profughi ucraini.

MOLDOVA: secondo le agenzie di stampa sarebbero già 16.000 gli ucraini che avrebbero trovato rifugio nel paese.

LA RISPOSTA DI CARITAS IN UCRAINA

L’Ucraina è l’unico paese in Europa ad avere 2 Caritas nazionali: “Caritas Ucraina” espressione della Chiesa Greco-Cattolica ucraina e “Caritas Ucraina-Spes” espressione della Chiesa Romano Cattolica. Entrambe rappresentano un’ampia rete di Caritas diocesane e parrocchiali, diffuse in tutto il paese.

Caritas italiana collabora e sostiene da anni entrambe le Caritas in Ucraina nel loro difficile lavoro a supporto delle vittime della guerra e in generale della popolazione più vulnerabile.

Dopo due giorni dall’inizio dell’attacco russo all’Ucraina, Caritas Internationalis ha fatto circolare in tutto il network l’Appello di Emergenza elaborato da Caritas Ucraina e Caritas Spes. L’Appello di Emergenza consentirà di offrire assistenza ad almeno 13.000 persone in varie parti dell’Ucraina.

Caritas Ucraina e Caritas Spes in questi giorni stanno già aiutando migliaia di sfollati e rifugiati interni che si muovo alla ricerca di una sistemazione sicura verso la parte occidentale del paese.

Ne riportiamo qui gli elementi principali:

– Caritas Ucraina promuove e supporta 19 Centri in tutto il Paese per mettere in atto una risposta all’emergenza. Sulla base delle precedenti esperienze accumulate durante il conflitto del 2014, i seguenti servizi risultano essere quelli più necessari: accoglienza delle famiglie; trasporto verso amici, familiari o centri collettivi per ottenere riparo e sostegno; gestione di centri collettivi per dormire, mangiare, prendersi cura dei bambini.

– Caritas SPES, organizzazione della Chiesa Cattolica Romana in Ucraina, è in contatto con il proprio personale in tutto il territorio ucraino che lavora in 22 strutture d’accoglienza per piccoli gruppi per sviluppare un piano per l’evacuazione in sicurezza dei bambini che soggiornano nelle proprie strutture, nonché dei bambini ospitati all’interno di istituzioni statali, verso strutture attrezzate della Caritas SPES nell’Ucraina occidentale.

Gli obiettivi chiave sono:

Permettere ai profughi ucraini vulnerabili l’accesso alle informazioni necessarie, alle forniture igieniche, al cibo e all’acqua durante il transito.

Permettere loro di raggiungere amici, familiari, centri collettivi e beneficiare di servizi di supporto attraverso un trasporto sicuro.

Permettere a coloro senza alloggio di trovare uno spazio sicuro e protetto per dormire, mangiare e lavarsi.

Permettere a bambini e famiglie di gestire lo stress causato dalla guerra e dalla condizione di profughi.

 


 

COME AIUTARE:

IL SOSTEGNO DI CARITAS ITALIANA E DELLE CARITAS DIOCESANE ITALIANE

Pur impegnata nella fase acuta degli interventi di emergenza, Caritas Italiana ribadisce la necessità di fermarsi a riflettere sulle cause del conflitto in atto e di intensificare l’impegno per la pace. Occorre leggere la situazione con un inquadramento evangelico ed etico di quanto accade: non dimentichiamo mai che non siamo di fronte ad una calamità naturale, ma ad atrocità e violenze compiute dall’uo-mo.

È necessario quindi che ciascuno si attivi per:

INFORMARSI ED INFORMARE su quello che sta succedendo: il conflitto è il risultato di scelte che si basano sulla volontà di usare la guerra come strumento politico nonostante le immense sofferenze che essa provoca nella popolazione inerme. Ogni conflit-to porta con sé morte e distruzione, provoca sofferenza alle popolazioni, minaccia la convivenza tra le nazioni.

ADERIRE ALLA RACCOLTA FONDI per sostenere le azioni delle Caritas in Ucraina in coordinamento con Caritas Italiana e nei paesi limitrofi, che stanno accogliendo i profughi in fuga dai paesi in guerra.

È possibile fare la donazione diretta a Caritas Tarvisina attraverso bonifico bancario (causale “Europa/Ucraina”) al seguente IBAN: IT05 G 08399 12000 000000332325, intestato a Diocesi di Treviso – Caritas Tarvisina.

Per usufruire delle detrazioni fiscali previste dalla legge si può effettuare la donazione al nostro braccio operativo Servitium Emiliani ONLUS al seguente IBAN: IT55 H 08399 12000 000000318111

Caritas non organizza raccolte di generi di prima necessità in quanto non è possibile garantire la consegna alla luce della situazione attuale.

PORSI A FIANCO delle comunità ucraine in Italia e che stanno vivendo con sofferenza questi terribili momenti, sostenendole con la prossimità. Per l’eventuale disponibilità all’accoglienza si raccomanda di far riferimento alla Caritas Diocesana del proprio territorio.

(materiali tratti dal Dossier di Caritas Italiana “Ucraina – la follia della guerra” aggiornati al 28.02.2022)

IL COMUNE DI ZERO BRANCO

Organizza in collaborazione con la Protezione Civile, la Caritas Parrocchiale, l’Associazione La Musica di Angela Onlus, l’Associazione Aliter A.p.s., una raccolta di beni primari che servirà a sostenere le persone ucraine che prossimamente saranno accolte nel territorio.

La raccolta si svolgerà il sabato mattina dalle 9.00 alle 12.00 in Piazza Umberto I a Zero Branco presso i locali dell’ex banca fron-te Profumeria Zago (ringraziamo il sig. Roberto Barbiero per la gentile concessione).

Si raccomanda in modo tassativo di portare solo il seguente materiale: medicinali come antidolorifici/antinfiammatori es.: Acido Ace-tilsalicilico (Aspirina), Paracetamolo, Ibuprofene, alimenti a lunga conservazione, latte in polvere per neonati, latte condensato, pannolini, antisettici alcolici per mani, mascherine, cerotti di tutte le misure.

Inoltre, chi ha la disponibilità di donare reti, materassi, cuscini e chi possiede proprietà immobiliari e vuole ospitare i cittadini ucraini può segnalarlo all’Ufficio Politiche Sociali scrivendo una mail a: servizisociali@comunezerobranco.it oppure telefonando al numero 0422 485455 int. 5

Contemporaneamente, la Regione del Veneto ha attivato una raccolta fondi per le popolazioni ucraine. È stato aperto un conto corrente di solidarietà su cui far confluire offerte e donazioni per l’assistenza ai profughi civili dell’Ucraina che stanno giungendo in Veneto. Queste le coordinate:

Conto corrente intestato a REGIONE DEL VENETO – Causale SOSTEGNO EMERGENZA UCRAINA

Iban: IT65G0200802017000106358023 – Bic/swift UNCRITM1VF2

LA DIOCESI DI TREVISO

Attraverso la Caritas, raccoglie disponibilità:

per le famiglie che volessero attivare l’accoglienza a persone provenienti dall’Ucraina, Caritas Tarvisina si rende disponibile nel sostenerle nelle pratiche relative all’ospitalità e alla richiesta della tessera sanitaria temporanea. Chi fosse interessato prenda contatti all’indirizzo: accoglienza.migranti@diocesitreviso.it.

• qualora venisse adibito un punto di primo arrivo, gestito da Caritas Tarvisina, e ci fosse la necessità di volontari si possono segnalare disponibilità al seguente indirizzo: accoglienza.migranti@diocesitreviso.it.





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