È salito a 305 vittime, tra cui 27 bambini, e un centinaio di feriti il tragico bilancio dell’attentato contro una moschea vicino ad Arish nel nord del Sinai, in Egitto. Secondo quanto riferito da fonti di sicurezza, l’attacco è stato condotto da un gruppo armato piazzando una «bomba all’interno» del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo l’esplosione con lanciarazzi e armi automatiche.
Il commando di 25 e 30 miliziani, alcuni dei quali sventolavano le bandiere del Daesh, ancora non è stato identificato, ma i sospetti delle autorità ricadono su gruppi islamisti filo Daesh attivi nella regione. L’attacco – che ha preso di mira la moschea al-Rawdah, a Bir al-Abed, a ovest della città di Arish – non è stato rivendicato. Si tratta del peggior attentato in quattro anni di violenze nel Sinai da parte degli islamisti.
La moschea sarebbe nota come luogo di ritrovo dei sufi, che gli estremisti sunniti filo Daesh considerano apostati poiché venerano santi e santuari, ritenuti dagli altri islamici equivalenti all’idolatria. In passato i jihadisti hanno rapito e decapitato un anziano leader sufi, accusato di praticare la magia, e sequestrato diversi fedeli sufi (continua)…..