Il dossier Onu rivela nomi e incarichi nel business dei migranti
Com’è possibile movimentare ogni giorno migliaia di persone, percorrere rotte desertiche, attraversare confini polverosi, raccogliere e trasferire denaro, fornire carburante alle centinaia di mezzi di trasporto, ottenere i lasciapassare, governare i centri di raccolta e poi gestire la flotta per i viaggi via mare – per molti l’ultima tappa in ogni senso – e tutto questo senza dare nell’occhio?
«Una filiera del genere non può passare inosservata. E non può prosperare senza la complicità di chi oggi afferma di voler porre fine al traffico di migranti». L’investigatore Onu che parla sotto anonimato, si fa precedere da un rapporto di 299 pagine inviato al Consiglio di sicurezza nelle scorse settimane.
Un dossier che le cancellerie conoscono, a cominciare dall’Italia che quest’anno è membro non permanente proprio dell’organo di vertice del Palazzo di Vetro. Nel faldone ci sono decine di nomi che scottano. Come quello di Fathi al-Far, comandante della brigata al-Nasr, alleato forte del premier Serraj, riconosciuto dalla comunità internazionale….