Quello di oggi contro i copti d’Egitto è stato un “barbaro attacco”. Così il Papa, in un telegramma inviato dal cardinale Segretario di Stato Parolin, al presidente egiziano Al Sisi, esprime il suo dolore per le vittime dell’attentato contro un gruppo di copti che viaggiava in autobus, nel sud del Paese, condotto da uomini armati con indosso divise militari. Almeno 28 i morti e tra loro anche bambini. Una ventina i feriti, di cui alcuni in gravi condizioni. Si tratta di vittime di un “atto di odio insensato”, “un violento oltraggio”, lo descrive Francesco che esprime la sua solidarietà ai colpiti in un modo particolare a “quei bambini che hanno perso la vita”. Il Papa assicura la sua preghiera alle famiglie in lutto e ai feriti, e anche la sua “continua intercessione per la pace e la riconciliazione in tutta la nazione”.
L’attacco è avvenuto a Minya. Gli assalitori hanno bloccato il bus, sono saliti a bordo e hanno iniziato a sparare mentre uno di loro filmava il massacro, ha poi raccontato un testimone. I copti si stavano recando in pellegrinaggio nel Monastero di San Samuele. L’attentato avviene a meno di due mesi da quello della Domenica delle Palme, quando i terroristi massacrarono 48 fedeli durante la Messa a Tanta e Alessandria. Mons. Antonios Aziz Mina, vescovo copto-cattolico emerito di Guizeh, ha lanciato ai nostri microfoni un appello ai grandi del mondo riuniti a Taormina perché fermino il traffico di armi e di droga e isolino i Paesi che appoggiano i terroristi. Su questo ennesimo massacro di cristiani in Egitto – che il nunzio al Cairo, mons. Bruno Musarò, interpellato dal Sir, definisce “vile” – ascoltiamo il padre comboniano Alberto Sanchez………..