Gli appelli di Francesco per i negoziati e per i deboli. «I bambini che soffrono per la guerra e la fame, gli anziani soli, i disoccupati, i carcerati, i perseguitati per la fede. La Porta è aperta»
Tacciano le armi. In Ucraina e in Medio Oriente e ovunque ci sia la guerra. Vengano rimessi i debiti dei Paesi poveri. Si trovino soluzioni pacifiche a Myanmar e in America Latina. Vengano aiutate le popolazioni del Congo e dell’Africa colpite da gravi malattie, si fermi il terrorismo e si ponga rimedio al cambiamento climatico. Si faccia di tutto per alleviare la sofferenza dei bambini colpiti dalla fame e dalla guerra, degli anziani soli a abbandonati, dei disoccupati, dei migranti e dei perseguitati a motivo della propria fede.
Sono questi gli auspici espressi dal Papa nel messaggio Urbi et Orbi, pronunciato come di consueto nel giorno di Natale, dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro. Un Natale speciale quello di quest’anno, dato che coincide con l’apertura dell’Anno Santo ordinario della Speranza. Francesco, che ieri sera, 24 dicembre, ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro, dopo l’esecuzione degli inni, vaticano e italiano, ha incoraggiato i fedeli:….