In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
Signore Gesù, rendimi sempre più vigilante nella mia vita. La tentazione di rispondere immediatamente al bisogno di sicurezza e di stabilità per il futuro mi conduce sul crinale dell’attaccamento alle cose. Il peccato originale ha messo la sua radice anche in questa dimensione… e in questo modo il bisogno di sicurezza, invece che essere luogo per imparare ad affidarmi alla Tua provvidenza, rischia di essere motivo per cercare da me le risposte, diventando un “accumulatore” di cose-simbolo di stabilità nel tempo. La terra, i beni, i soldi, Tu me lo dici chiaramente oggi, possono diventare “piccoli dei” a cui sacrificare tempo, affetti, relazioni, serenità, disponibilità verso gli altri. Tu, mio Dio, pesi il valore della mia vita sull’accumulo degli amori vissuti negli anni; amori della stessa “forma” di quelli di Gesù: amori di ascolto, di compassione, di dono generoso, di cura delle debolezze e infermità, di perdono, di rinuncia alla propria affermazione, di riconoscimento della bellezza e bontà del fratello. Questo è il tesoro che mi chiedi di raggranellare nel corso degli anni che mi saranno concessi nella mia esistenza. L’unico tesoro di cui non posso e non devo vergognarmi di avere in abbondanza. Proteggimi, mio Signore, dalle illusioni di assicurarmi perennemente la vita con le cose a portata della mia mano. Aiuta me, i miei fratelli, le mie sorelle a cercare e pensare alle cose di lassù, che rimangono per sempre perché sono legate a Te, o Crocifisso Risorto, unico ad aver vinto la morte che tutto corrompe e disperde. Aiutaci a costruire le comunioni che riempiono i nostri cuori di Bene e sprofondano nell’eternità con Te.