Ora Dio si è rivelato, si è lasciato vedere (cf Gv 1,18). Lo abbiamo visto nella sua nudità, senza difese: si è lasciato prendere in braccio e si è lasciato persino uccidere. Forse ora possiamo cominciare a capire che cos’è l’amore. Amore è anche essere disposti a non essere accolti. È proprio il contrario della violenza patriarcale. Questa violenza non appartiene a Dio. Il suo amore sa stare anche nelle nostre tenebre, non si tira indietro. Accetta di essere rifiutato: i suoi non lo hanno accolto (cf Gv 1,11). E questa parola suona davvero dura, perché quelli che rifiutano Dio sono in genere quelli che lo conoscono meglio, quelli da cui Egli si aspetta di essere amato. Ma l’amore ti lascia libero anche quando non lo accogli. Che tu possa scoprire di essere amato veramente da Dio, non a chiacchiere, non sulla parola, ma guardando alla concretezza dei fatti nella vita. Io sono tenebra, sono stalla, sono grotta, eppure lui nasce proprio lì, nel disagio e nel disordine della mia esistenza, non si fa problemi, non prova imbarazzo, mi chiede semplicemente di stare....